In particolare l’intervento del poeta Davide Rondoni ha destato l’attenzione e il coinvolgimento degli studenti, per la capacità di rendere interessante, cioè utile per sé, l’esperienza di un autore raccontata ed espressa nei suoi versi.
Si e potuto in modo facile e persuasivo cogliere il metodo e il senso dello studio dei grandi autori: l’incontro, il dialogo e il confronto tra testi che racchiudono una misteriosa bellezza e verità con i desideri e gli interrogativi più profondi ed essenziali che vivono dentro ciascuno di noi. La cultura si e’ rivelata con evidenza essere un «varco», un «foro attraverso cui fa capolino qualcosa di più alto».
Uno dei ragazzi della classe ha detto: “Quella dei Colloqui è stata un’esperienza nuova, durante la quale per la prima volta sono stato messo di fronte a me stesso. Le parole di ognuno dei relatori mi hanno lasciato qualcosa di diverso dai semplici spunti sulla vita o sulle poesie presenti nei libri di testo. Mi hanno fatto scoprire qualcosa di misterioso, che ho sempre avuto dentro ma non ero consapevole di avere. Questo convegno ha lasciato in me molte domande che non mi ero mai posto prima e di fronte alle quali dobbiamo ricercare in noi stessi delle risposte. Un altro aspetto che mi ha entusiasmato è stata la possibilità che ognuno ha avuto di esprimersi senza essere giudicato e valutato; i Colloqui fiorentini mi hanno fatto riflettere su cosa siamo realmente, sulla grandezza e la forza della parola”.
Si ringrazia la società Elmec Informatica S.p.A di Gazzada, in particolare il presidente, dottor Valerio Corti, per aver sostenuto finanziariamente la partecipazione della classe all’evento e aver reso possibile un’esperienza formativa bella e importante.
(*Ente promotore Diesse Firenze e Toscana, con l’adesione del Presidente della Repubblica, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, l’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Firenze e il patrocinio di INDIRE, INVALSI, del Comune di Firenze, della Regione Toscana, del Gabinetto G.P. Vieusseu).